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LA REALTÀ VIRTUALE NELL’APPRENDIMENTO

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La realtà virtuale è uno strumento innovativo che, grazie alla sua natura multisensoriale e coinvolgente, può soddisfare i principi dell’apprendimento attivo. 

Si tratta di una vera e propria immersione 3D in prima persona, infatti le immagini permettono di posizionare l’utente al centro delle stesse, offrendogli la possibilità di osservare e sentire l’ambiente circostante. Scopriamo tutto quello che c’è da sapere su questo ambito della ricerca ICT.

VANTAGGI D’UTILIZZO DELLA REALTÀ VIRTUALE

La realtà virtuale, al contrario della realtà aumentata, simula la realtà effettiva, permettendo di navigare in ambientazioni realistiche e di interagire con gli oggetti presenti in esse. Essa può essere totalmente immersiva e l’ambiente, finto ma realistico, è utilizzato dall’utente grazie ad alcune periferiche:

Tutte queste periferiche potrebbero arrivare ad essere sostituite da sistemi collegati direttamente al cervello dell’utente (wetware), come nei film. La realtà virtuale esercita un’influenza particolare su alcune caratteristiche umane e favorisce una didattica interattiva, partecipativa e inclusiva.

Il mondo virtuale è il terreno adatto a studiare i comportamenti sociali degli umani e supportare nuove forme di comunicazione. Il rapporto istantaneo e realistico vissuto con il mondo virtuale rispetta le regole della realtà. Essendo immersiva, la realtà virtuale coinvolge direttamente i sensi del soggetto, isolandolo dagli stimoli dell’ambiente reale, facendo leva sulle risorse cognitive del soggetto.

I benefici dell’utilizzo di applicazioni di realtà virtuale nell’e-learning sono molteplici:

DISPOSITIVI IMMERSIVI PER LA REALTÀ VIRTUALE

Oggigiorno, esistono numerosi dispositivi di realtà virtuale in grado di fornire diversi livelli di immersione. In particolare, possiamo distinguere due livelli di immersività:

REALTÀ VIRTUALE NELL’E-LEARNING

Com’è noto, la realtà virtuale e la realtà aumentata creano esperienze di apprendimento ancor più coinvolgenti e consente di amplificare l’efficacia dell’apprendimento basato su video interattivi.

Con la realtà virtuale è possibile progettare scenari di apprendimento che gli studenti possono sperimentare attraverso i visori VR. Il valore didattico di strumenti tecnologici come computer, tablet e realtà virtuale cresce sempre più.

Oltre tutto, i ricercatori hanno scoperto che le persone ricordano meglio quello che viene loro presentato in un mondo virtuale, fino ad un miglioramento del 9% nel richiamare alla memoria quanto appreso con i visori VR. La realtà virtuale è preferita ad altre forme di apprendimento, che si tratti dello studio dell’astronomia nelle scuole elementari o del perfezionamento medico degli specializzandi in ospedale.

La realtà virtuale, quindi, aiuta l’innovazione nella formazione, facendo aumentare l’efficacia rispetto alla maggior parte delle esperienze formative, grazie all’impatto emotivo e all’immersione completa della persona nell’ambiente di addestramento.

Esistono molte applicazioni di realtà virtuale semplici e facili da usare, ma anche di grande effetto per chi li usa per scopi educativi. La ricerca educativa, appunto, non può esimersi dal prendere in considerazione l’evoluzione digitale dei processi di apprendimento, fatto non solo di contenuti, ma anche di interazioni sociali, comunicazione e cooperazione.

Rinnovare ogni giorno la curiosità nei confronti di queste tecnologie è sicuramente il modo migliore per non escludere nuove possibilità di miglioramento del tipo di apprendimento.

La formazione professionale a distanza (FAD)

La formazione professionale a distanza (FAD) richiede quasi sempre un tracciamento delle attività compiute, secondo standard internazionalmente riconosciuti, come SCORM o Tin Can (o xApi). Per il mondo aziendale e professionale è infatti richiesto, sia da policy aziendali che da normative e regolamenti, che vi sia prova dell’attività formativa svolta dalle persone coinvolte nel training.

È necessario che l’assolvimento degli obblighi formativi sia attestato, spesso tramite certificati.

Nell’e-learning tradizionale questo aspetto non crea particolari problemi. Si inserisce un corso all’interno delle piattaforme FAD come pacchetto SCORM, si sistemano un paio di settaggi e si associa il corso alla generazione dell’attestato. Quando l’utente ha finito di seguire il corso, questo manda un segnale SCORM alla piattaforma FAD, che a sua volta rende disponibile l’attestato per il discente.

Cosa succederebbe nel caso in cui il contenuto di un corso in realtà virtuale, l’e-learning object, stia all’esterno della piattaforma? Le applicazioni VR sono create con dei veri e propri “game engine” e generano un output complesso. Non sono “pacchettini” zip caricabili come un video corso sull’LMS, e oltretutto possono essere dell’ordine dei gigabyte, non megabyte.

PMF Research negli ultimi anni ha rivolto il suo sguardo verso un sistema che integra un’applicazione in realtà virtuale e un sistema LMS, al fine di rendere un corso full-compliant con la normativa di settore, malgrado questo si trovi fuori dalle piattaforme FAD.

Infatti, anche durante la fruizione del corso l’utente deve essere tracciato costantemente, e quando compie delle azioni che prevedono il rilascio di un attestato all’interno di una piattaforma FAD, deve essere inviato un comando conforme agli standard internazionali previsti per il tracciamento. L’utente, così, troverà gli attestati sul suo profilo all’interno della piattaforma ed il formatore avrà a disposizione i log necessari. 

Chi si occupa di formazione a distanza non avrà più vincoli tecnologici per fare delle scelte sulla tipologia di corsi da erogare, ma solo il dilemma se proseguire con una formazione tradizionale o sperimentare qualcosa di innovativo ed efficace, al passo coi tempi.

Se sei interessato a queste tecnologie innovative leggi anche gli altri articoli del nostro JOurnal.

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