Blockchain Spiegata Semplice: Cos’è, A Cosa Serve

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Cos’è e a cosa serve la blockchain? Se ne sente parlare ogni giorno sempre di più, ma esiste ancora molta confusione su definizione, importanza e funzionamento di questa tecnologia.

Questa tecnologia sta vivendo ad oggi il suo miglior periodo grazie a criptovalute ed NFT, ma la blockchain è molto di più. 

La rivoluzione digitale della blockchain è solo agli inizi e ha tantissime applicazioni e altrettante potenzialità ancora da esplorare. Per questo motivo abbiamo scritto un articolo per spiegare in maniera semplice cosa è la blockchain.

Continua a leggere per scoprire come funziona la blockchain e quali sono i campi di applicazione di questa tecnologia.

Indice dei contenuti

La blockchain spiegata semplice

Cosa è la blockchain? Quando si tratta di tecnologie nuove, si fa spesso confusione fra le potenzialità di un’innovazione e l’uso che effettivamente se ne fa. In particolare la blockchain viene completamente assimilata dalle tendenze del momento che abbiamo citato sopra.

Per contribuire a fare ordine intorno al concetto di blockchain vogliamo provare a dare una spiegazione semplice.

Blockchain significa letteralmente “catena di blocchi”. È una rete informatica di nodi che gestisce in modo univoco e sicuro un registro pubblico composto da una serie di dati e informazioni, come le transazioni, in maniera aperta e distribuita, senza che sia necessario un controllo centrale. 

Come funziona la blockchain?

Questa tecnologia fa parte della più grande famiglia delle Distributed Ledger, ovvero quei sistemi che si basano su un registro pubblico che può essere letto e modificato da più nodi di una rete. 

Per validare tali modifiche, però, i nodi devono ottenere il consenso, che può arrivare da qualsiasi nodo della rete. Essendo un insieme di tecnologie, quindi, la blockchain è strutturata come una catena di blocchi contenenti le suddette transazioni e il consenso è distribuito su tutti i nodi della rete, ciascuno dei quali deve essere verificato dal sistema.

Le applicazioni della blockchain sono rilevanti in svariati settori e consentono, almeno potenzialmente, di fare a meno di istituzioni finanziarie e simili. La relazione fra blockchain e bitcoin, ad esempio, è cruciale per capire l’importanza della blockchain.

Tra le criptovalute, il bitcoin dal 2009 ha segnato e stimolato più di tutti l’evoluzione della tecnologia blockchain, oltre ad essere la prima criptovaluta che usa una nuova tipologia di registro distribuito, la tecnologia blockchain. Con i bitcoin, ogni transazione è resa legittima da parte una rete decentralizzata e non dalle autorità centrali come le banche, ad esempio.

A cosa serve la blochchain?

Nonostante negli ultimi anni l’hype mediatico dei bitcoin abbia toccato le stelle, c’è ancora tanta confusione riguardo i reali ambiti di applicazione e i settori che meglio possono sfruttare i benefici rivoluzionari di questa tecnologia innovativa.

Grazie all’impegno immediato di moltissime aziende di tutto il mondo, che hanno già iniziato a sperimentare soluzioni blockchain, oggi sono più chiari i settori di applicazione e le soluzioni offerte da questa nuova tecnologia. Il più avanzato è sicuramente il settore della finanza e delle assicurazioni, inizialmente minacciato dai bitcoin, ma anche l’agrifood, l’advertising, la logistica e perfino la pubblica amministrazione.

Anche il mondo del digital advertising e dei media può avere dei campi di applicazione. Si pensi all’advertising, alla gestione del copyright, all’identificazione delle fake news e alle varie attività di social media.

Molte realtà hanno già compreso l’importanza della blockchain e l’hanno applicata nei diversi settori. In Georgia è stata adottata per il controllo dei terreni e per assicurare che uno specifico prodotto, ad esempio lo champagne, sia stato realmente prodotto nella zona indicata. Anche l’esperimento di Poste Italiane, su esempio estone, mira a ridurre il numero di intermediari nelle catene della logistica.

Blockchain nella vita quotidiana

L’importanza della blockchain sta sicuramente nella sua capacità di semplificare tante azioni che abitualmente svolgiamo alla vecchia maniera, come acquistare e vendere prodotti, pagare bollette, trasferire soldi e archiviare documenti.

Molti non si affiderebbero alla rete per fare tutto questo, data la rischiosa presenza di innumerevoli frodi, furti d’identità e phishing. Al contrario di quanto si crede, però, la blockchain può davvero rivoluzionare il nostro modo di memorizzare e distribuire le informazioni in rete, può perfino proteggerle dai molteplici tentativi di attacco preventivati. In che modo?

Utilizzando blockchain explorer e più livelli di sicurezza, come ad esempio il controllo tramite la chiave privata, che permette solo al reale proprietario di un certo quantitativo di bitcoin di poter effettuare una transazione legata a quel determinato bitcoin, mentre gli input pregressi si accertano che il mittente abbia veramente il numero di bitcoin che servono per la transazione.

Nonostante le misure descritte, il rischio riguardante la sicurezza è dietro l’angolo ed è legato all’ordine delle transazioni. Se due transazioni sono potenzialmente in contrasto tra loro, perché legate allo stesso input, queste potrebbero essere trasferite nella rete in modo casuale. Così, il nodo che ha già ricevuto la seconda transazione riceve anche la prima e si crea un’ambiguità difficile da risolvere.

Quali sono le caratteristiche della blockchain?

Internet of Value è il contesto in continua evoluzione dentro il quale si inserisce la tecnologia blockchain, ovvero quei sistemi che consentono lo scambio di valore su internet con la stessa semplicità con cui oggi, sempre su internet, vengono scambiate le normali informazioni.

Questa rete digitale di nodi, che si danno il consenso sulle modifiche da apportare al registro attraverso un sistema di algoritmi e regole crittografiche, lascia traccia dei trasferimenti avvenuti.

Esistono diverse piattaforme e sistemi basati su blockchain. Con le blockchain permissionless (bitcoin ed Ethereum) chiunque può partecipare al processo di validazione delle transazioni e diventare un nodo della rete. Con le blockchain permissioned (Corda e Hyperledger) l’accesso alla rete è ristretto ad alcuni partecipanti autorizzati. Ci sono poi le cosiddette tecnologie blockchain ‘ibride’, si pensi a Ripple, che consentono a chiunque di partecipare alla rete, ma solo ad alcuni di validare le transazioni.

Dunque, anche se esistono diversi tipi di piattaforme che utilizzano la tecnologia blockchain, ciascuna con le proprie configurazioni, tutte hanno almeno sette punti in comune:

Cosa si può fare con la blockchain?

Oltre 1 miliardo di dollari sono stati investiti nella blockchain a livello mondiale e altrettanti investimenti sono previsti entro il 2020. Ecco i nuovi ambiti applicativi della blockchain in Italia.

Blockchain e finanza

I servizi finanziari, quindi soprattutto le banche, sono sicuramente tra i settori in cui si investe di più in relazione alla blockchain poiché, non essendoci intermediari che gestiscono le transazioni, si abbattono i costi delle commissioni delle banche e si assicurano risparmi, velocità e affidabilità. 

A ragione, sia le banche che gli istituti finanziari cercano di accaparrarsi il nuovo mercato, viste le innumerevoli opportunità che offre.

Blockchain e assicurazioni

Le assicurazioni possono essere aiutate dalla blockchain perché, garantendo transazioni sicure e decentralizzate, essa mette nelle condizioni di poter prevenire le frodi e assicura dati e reportistiche migliori.

Oltretutto, con la blockchain le assicurazioni vengono aggiornate con notifiche accurate sui cambiamenti in corso, così da poter migliorare la gestione del rischio, massimizzare le opportunità di capitali e fondi e adottare i big data, utili per ottenere informazioni sicure sui propri Clienti e su terze parti.

Sul versante tecnico, la blockchain rappresenta l’opportunità di integrare un ecosistema di terze parti per la riduzione dei costi delle piattaforme di gestione, migliorando al contempo la customer experience e la quota di mercato.

Blockchain e pagamenti digitali

I pagamenti digitali sono tra gli ambiti più discussi della blockchain, soprattutto in riferimento ai tempi lenti di elaborazione di una transazione, alle performance del sistema che andrebbero migliorate e alle normative chiare che analizzano minacce e opportunità della tecnologia.

Blockchain e agrifood

L’agrifood (l’azienda partner di PMF Research sviluppa soluzioni nel settore dell’agritech) è un ottimo alleato della blockchain, garantendo trasparenza e tracciabilità a chi vuole utilizzare la tecnologia per apparire affidabile agli occhi degli utenti.

Si pensi alla possibilità di tracciare container e trasporti degli alimenti, alla decentralizzazione, al controllo condiviso, alla preservazione delle informazioni e a tanto altro.

I benefici della blockchain sono importanti anche per gli sviluppi legati alla certificazione alimentare, poiché offrono la possibilità di creare delle filiere in cui diversi attori (produttori di materie prime, imprese che si occupano di logistica e trasporti, imprese che operano sulle materie prime a vari livelli di trasformazione, aziende che lavorano su packaging, marketing e retail) possono attribuire dati e allo stesso tempo verificarli per metterli a disposizione del consumatore finale.

Blockchain e settore manifatturiero

Nel settore manifatturiero e nell’industria 4.0 si può sfruttare la logica decentralizzata della blockchain per produrre nuove tecnologie che supportino produzione, logistica e supply chain delle aziende.

I dati preservati garantiscono sicurezza e affidabilità a tutto il processo di produzione e distribuzione. In particolare le industrie di trasformazione traggono benefici dalla blockchain applicata alla gestione della logistica di prodotto interna ed esterna e ai rapporti di filiera.

In tal caso la logica del “Trust” tipica dei pagamenti digitali viene applicata anche alle transazioni che hanno come oggetto pacchetti di dati che rappresentano l’identità di determinati prodotti.

Blockchain e IoT

Nell’Internet of Things (IoT) la blockchain è utile perché facilita e rende più sicuro lo scambio di comunicazione tra oggetti IoT connessi e dà vita a soluzioni di certificazione delle filiere basate anche sui dati che arrivano da questi oggetti connessi, in particolar modo nel settore del food supply chain. Infatti, il riconoscimento di oggetti virtuali o fisici è importante perché, in fondo, sono gli stessi oggetti a gestire le transazioni.

Blockchain e sanità

Nella sanità è possibile gestire i dati medici dei pazienti attraverso un sistema condiviso che consente di condividere informazioni cliniche rapidamente e in sicurezza, migliorando medicina e sanità, con la possibilità di avere sotto controllo l’intera cartella clinica di un paziente e di somministrare cure migliori in tempi più rapidi.

Con la blockchain in ambito medico-sanitario, il paziente viene messo al centro di tutto poiché tutte le azioni mediche che lo riguardano sono perfettamente coordinate tra loro in modo intelligente, ottimizzando la gestione delle informazioni e migliorando il sistema informativo sanitario nazionale.

L’interazione tra sistemi sanitari interregionali e tra soggetti privati (laboratori di analisi, sanità privata o assicurazioni) rende la sanità un sistema quasi perfetto.

La blockchain mette al sicuro i dati dei pazienti grazie alle nuove modalità di autenticazione, garantendo una gestione documentale sicura, decentralizzata e immutabile.

Blockchain e pubblica amministrazione

La pubblica amministrazione e i cittadini possono avere una loro reale identità digitale, utile a contrastare evasione fiscale e criminalità e per semplificare i servizi nei vari settori della PA.

Un esempio di blockchain in corso di sperimentazione è quello del voto elettronico, che porta con sé tutti i suoi problemi di sicurezza, le minacce e i rischi che coinvolgono la manipolazione dell’opinione pubblica, la violazione d’identità, le intrusioni nei sistemi, la manipolazione dei dati e il sabotaggio del voto. 

La soluzione al problema sembra essere rappresentata dagli Asset Digitali Unici, che non consentono la duplicazione di un documento digitale, ma anzi ne attestano l’unicità e lo associano a un’identità precisa, garantendo la salvaguardia e la segretezza del voto elettronico.

Quindi, nel caso delle elezioni, la blockchain può offrire soluzioni per il controllo crittografico dell’azione dei media e attraverso delle app per la gestione del voto, le quali gestiscono l’identità dei partecipanti e verificano l’unicità dei loro documenti d’identità.

Blockchain e musica

Si è molto discusso sulla diffusione di brani musicali nell’era di internet e sulle inadeguatezze della remunerazione per gli autori del prodotto musicale. Grazie alla blockchain e agli smart contract, anche la musica viene automatizzata: la remunerazione di tutti gli autori e i contributori dei brani musicali viene finalmente garantita ad ogni acquisto purché, appunto, di acquisto si tratti.

Blockchain ed energia elettrica

La smart grid può risolvere il problema della gestione intelligente della produzione e dei consumi dell’energia elettrica, rendendo più “democratica” la rete elettrica con gli scambi tra coloro che hanno energia in eccesso e coloro che hanno necessità urgenti.

La blockchain sta aprendo anche tante nuove prospettive nel settore dell’energia, come l’introduzione di scambi peer to peer, ovvero i produttori/consumatori finali che hanno scelto di produrre energia per uso familiare. Con la crescita del numero di microproduttori, e grazie alla disponibilità di dispositivi per ottimizzare la produzione e i consumi, è concesso di prevedere un aumento di produzione dell’energia, che può essere così portata sul mercato.

Il vantaggio diretto, in questo caso, è una maggiore intelligenza su produzione e consumo e, come conseguenza, una maggiore capacità di ridurre i consumi generali e rendere meno dispendiosa la macchina energetica che alimenta le nostre città. Questa sorta di transazione energetica tra vicini di casa, ad esempio, consente di mettere a disposizione la propria energia in eccesso e gestire una produttività e una distribuzione decentralizzate.

Blockchain e CBDC

Le principali istituzioni del mondo bancario e dei servizi finanziari, come le banche centrali, si sono attivate per scoprire come trarre vantaggio dalla blockchain, soprattutto per quanto riguarda la creazione e il sostegno rivolto alla CBDC, la Central Bank Digital Currency. Questa versione digitale di una moneta, supportata dalle Banche Centrali, è diversa dalle criptovalute, che non sono emesse dallo Stato e quindi non hanno valore legale. Le CBDC rappresentano uno strumento monetario innovativo in formato digitale, progettato per rendere sicura la tracciabilità e per ridurre i rischi di frode.

Blockchain e imprese

La blockchain incide positivamente anche sulle imprese private, perché può semplificare i processi di business, diminuire i costi e aumentarne l’efficienza finanziaria, soprattutto nel monitoraggio costante e condiviso degli asset di vendita, oltre che nell’acquisto e nella generazione di barriere di interscambio. Il tutto andrebbe però accompagnato da un’opera massiva di informazione e sensibilizzazione, per coinvolgere le istituzioni nella definizione di impianti regolatori all’altezza dell’innovazione perseguita.

Svantaggi della blochchain: occhio alle aspettative

La sua caratteristica di tecnologia complessa e al contempo ormai mainstream, fa dei sistemi basati su blockchain la soluzione a problemi che non sono mai stati davvero risolti dalle tecnologie tradizionali.

Di conseguenza, le aspettative di imprese e consumatori riguardo la blockchain sono notevolmente aumentate, ma spesso sono frutto di una sorta di fraintendimento degli effetti benefici ingigantiti della tecnologia in questione. La considerazione che ha il mondo riguardo la blockchain, anche e soprattutto tra i non addetti ai lavori, cresce irrimediabilmente e in modo quasi incontrollato.

Così, se le aspettative riposte su di essa non vengono rispettate, accade che viene messa da parte e abbandonata. Tutto questo dipende dalla tecnologia stessa, che è un sistema sicuro e affidabile, ma non fino al punto che si crede. Vediamo perché.

Nell’ambito dell’agrifood, la blockchain è molto apprezzata perché è affidabile e trasparente, dunque è di grande supporto a un argomento come il Made in Italy. Ciò non significa che la blockchain sia garanzia di qualità al di là di tutto, né che da sola possa certificare la qualità di un prodotto alimentare.

Essa può solo certificarne il dato, ma se questo in origine non rappresenta correttamente il prodotto in produzione, la blockchain non può saperlo, perché non ne è responsabile, né può correggerlo. Anzi, la blockchain non fa altro che rafforzare l’errore, perché garantisce al sistema che il dato avuto in partenza sia mantenuto integro lungo tutto il processo di produzione e distribuzione nel mercato.

Lo stesso vale per gli smart contract, i contratti intelligenti che sfruttano la blockchain e che portano vantaggi alle imprese e alla pubblica amministrazione. Si tratta di contratti le cui clausole vengono eseguite in maniera automatica al momento in cui si verificano determinate condizioni precedentemente stabilite. In fase di progettazione del contratto, però, è richiesto l’intervento di esperti legali ed informatici.

Dall’interesse dimostrato dai vari governi verso la blockchain emerge la consapevolezza delle autorità sulla possibilità che la tecnologia venga applicata in più settori, previa valutazione dei pro e dei contro.

Infatti, anche nel caso dei contratti non esiste la certezza del conferimento delle informazioni corrette da parte dei soggetti o delle imprese. La blockchain non può accertare che un dato sia vero, ma ne garantisce la incorruttibilità e lo protegge da possibili violazioni.

Concludiamo parlando di uno dei principali difetti di questa tecnologia delle criptovalute, ovvero il limitato numero di movimenti che può gestire, che vanno in media dalle 3 alle 30 transazioni al secondo, mentre Visa può gestirne circa 60 mila nello stesso arco temporale. Inoltre, trattandosi di una tecnologia decentralizzata priva di un tradizionale database, l’enorme quantità di dati sensibili possono essere condivisi con più utenti e vanno protetti con le tecniche crittografiche proprie della blockchain.

Ciascun utente, però, possiede una sua chiave privata sicura ed è dunque responsabile della propria memorizzazione e del proprio utilizzo, il che oggi rappresenta ancora un problema, data la poca diffusione e familiarità che gli utenti hanno con questa tecnologia in via di espansione.

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