Qual è la differenza tra realtà aumentata (AR, augmented reality) e realtà virtuale (VR, virtual reality)? Nel JOurnal se n’è parlato spesso, anche se i due ambiti delle Information and Communication Technologies (ICT) vengono spesso confusi. Ciò avviene specialmente in Italia, dove le tecnologie in questione si stanno sviluppando meno rapidamente che in altre parti del mondo. Inoltre, benché realtà aumentata e virtuale abbiano tratti in comune, la differenza e le applicazioni le rendono inconciliabili. A breve vedremo in cosa consistono AR e VR.
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Differenze tra realtà aumentata e realtà virtuale
La differenza tra realtà aumentata e realtà virtuale, per i non addetti ai lavori, è sottile ma piuttosto evidente. Lo sviluppo di applicazioni di realtà aumentata arricchisce l’ambiente circostante con tutta una serie d’informazioni sovrapposte al campo visivo. L’AR, quindi, aggiunge elementi multimediali allo spazio fisico, consentendo agli utenti di vivere un’esperienza interattiva unica. La realtà aumentata, altresì, incrementa l’esperienza umana grazie a dispositivi mobili tecnologici come smartphone, tablet e head-mounted display (HDM) che utilizzano le applicazioni AI per osservare elementi virtuali e interagire con la realtà.
La realtà virtuale, invece, crea un mondo totalmente nuovo che non esiste da nessun’altra parte se non in forma digitale.
Per riprendere le definizioni da manuale, potremmo dire che la realtà virtuale combina dispositivi hardware e software e li fa collaborare tra loro per creare uno spazio virtuale, all’interno del quale l’utente può muoversi liberamente. Si tratta di una realtà simulata, realizzata appunto al computer, di un mondo digitale tridimensionale che appare reale e fa provare all’utente esperienze totalmente nuove e immersive.
Se ti stai chiedendo qual è la differenza principale tra augmented e virtual reality, si potrebbe rispondere così: nel caso della realtà aumentata è il mondo virtuale a “entrare” in quello reale, al contrario nel caso della realtà virtuale siamo noi a “entrare” in un mondo altro.
Entriamo, però, nel vivo del discorso.
A cosa servono realtà aumentata e realtà virtuale
Grazie alla tecnologia è possibile interagire con una grande quantità d’informazioni, con effetti incredibili sulla vita personale e lavorativa. Più l’innovazione va avanti e più bisogna trovare soluzioni per favorire l’interazione fra macchina ed essere umano. Quest’ultimo, ad esempio, per natura è abituato a interagire con una realtà di tipo tridimensionale, l’opposto di uno schermo bidimensionale. Ecco che in soccorso arrivano la realtà virtuale e la realtà aumentata, due tecnologie affini in grado di offrire la possibilità di migliorare concretamente le capacità dell’essere umano, accentuandone le potenzialità.
Tramite i cinque sensi, infatti, accediamo alle informazioni e le processiamo attraverso la nostra “capacità mentale”, che, però, si riduce se svolgiamo più attività in contemporanea, con impatti sul cosiddetto carico cognitivo. Grazie alla vista, ad esempio, tutto si semplifica. In altri termini, quando guardiamo il mondo fisico, recepiamo istantaneamente un’enorme quantità di informazioni con meno sforzo. Ecco perché un’immagine che sovrappone informazioni al mondo fisico minimizza il carico cognitivo e rende la realtà aumentata e realtà virtuale davvero efficaci.
Oltretutto, alcuni recenti studi scientifici dimostrano che la realtà virtuale può essere impiegata per la riabilitazione motoria e cognitiva, ovvero come strumento di ausilio per patologie come l’autismo.
Prospettive future per realtà aumentata e realtà virtuale
La previsione di tutti i principali istituti di analisi è che la realtà aumentata e la realtà virtuale si espanderanno rapidamente nel prossimo futuro, raggiungendo un tasso di sviluppo del 58,1% da qui al 2023. A spingere il mercato saranno le nuove generazioni di smartphone, unite ai progressi nella connettività e nell’informatica, oltre alle innovative piattaforme sviluppate da Apple, Google e Facebook.
Se finora la lotta di supremazia tra realtà virtuale e realtà aumentata sembra essere stata vinta dalla prima, entro il 2023 la realtà aumentata potrebbe sorpassare la seconda, a causa della crescente domanda nei settori del turismo, del retail e della sanità. La realtà virtuale, attualmente, viene utilizzata in primis per applicazioni ludiche, ma sia la realtà aumentata che virtuale possono essere estremamente utili al fine di migliorare l’esperienza nel mondo del turismo, delle smart city e del training.
Le prospettive appaiono abbastanza positive, anche perché più imprese globali sono ben disposte ad applicare in azienda soluzioni di questo tipo. L’82% delle aziende che attualmente sfrutta i vantaggi della realtà aumentata e della realtà virtuale, a riguardo, si dice soddisfatta dei benefici ottenuti. In generale, la realtà aumentata è considerata maggiormente applicabile in azienda, proprio per la sua capacità di interazione con la realtà.
Al momento, circa il 6% delle aziende che si occupano di realtà aumentata e virtuale producono dispositivi mobili, come i visori per la realtà virtuale. La domanda delle soluzioni software è inferiore, certo, ma è destinata a crescere nel tempo.
Tra le due, la realtà aumentata è quella che, con più facilità, viene applicata in azienda, proprio per il modo in cui interagisce con la realtà tout court. Ciononostante, anche la realtà virtuale può essere in grado d’incidere in positivo sul business aziendale. Sicuramente, per sfruttare al massimo le opportunità offerte da entrambe le tecnologie bisognerebbe creare team dedicati alla loro gestione.
Esempi di realtà aumentata e realtà virtuale
L’AR è sempre più una forma di visual content management 2.0, per la sua capacità di aiutare le aziende e le organizzazioni ad aggiungere nuovi livelli informativi che includano un’elevata interazione sfruttando dispositivi mobili e tecnologie indossabili.
A tal proposito, il primo ambito in cui è stata sperimentata la realtà aumentata è quello dell’entertainment, dove viene ancora oggi sfruttato l’effetto “wow” per catturare l’attenzione del pubblico. Tra i pionieri dell’AR, difatti, c’è proprio LEGO che, per far capire meglio l’utilizzo del gioco contenuto nelle confezioni, usa la realtà aumentata sotto forma di “smart packaging“. Inquadrando una delle confezioni, dal monitor si può vedere partire una sorta di trailer con i personaggi d’animazione coinvolti in una gag.
Nel settore automobilistico i brand usano questa tecnologia sia per la teleassistenza che per le attività di presentazione dei nuovi modelli negli show room. In ambito industriale, invece, l’AR consente di svolgere i controlli in modo accurato e sicuro per tutte le attività di monitoraggio e manutenzione, fornendo informazioni dettagliate per eventuali interventi.
Appare evidente come la realtà aumentata e la realtà virtuale possano essere molto utili anche nel settore del turismo e nelle attuali o future smart city. Ad oggi, la realtà virtuale viene più utilizzata per le applicazioni ludiche, che per le attività di formazione dei dipendenti.
L’uso dell’AR nell’industria 4.0 garantisce, inoltre, un sensibile miglioramento delle attività di produzione, manutenzione e assistenza, oltre che di supporto al design e alla progettazione di prodotti e soluzioni. Sia la realtà aumentata che quella virtuale consentono, invero, di visionare il prodotto prima che questo venga realizzato, ottimizzando le fasi di progettazione e anticipando le problematiche relative all’oggetto. In tal modo sarà possibile ridurre notevolmente l’impatto sui costi di sviluppo del prodotto.
Per saperne di più sulle ultime innovazioni tecnologiche in ambito AR e VR, tieni d’occhio il nostro JOurnal.
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